ATTILIO BRAGLIA si racconta

Le mie opere sono improntate ad un “realismo esistenziale” denso di contenuti formali e tematici che scavano nella realtà ambientale e interiore presentandosi come dei “diari di vita”, in luoghi che sento particolarmente vicino alla sua indole tendenzialmente lirica.
Gli eventi naturali nei quali m’imbatto, si trasformano immediatamente in simbiosi con il mondo circostante.
Con differenti soluzioni cromatiche, evocative d’immagini del passato e del presente, cerco di recuperare ed evidenziare quegli stilemi e quei valori inalienabili dell’uomo e della natura.

I temi sulla natura evocano un mondo incontaminato, ormai per sempre perduto “forse” che tutti noi vorremmo recuperare, un habitat suggestionato da visioni naturalistiche, ma rielaborato secondo un mio modello artistico, che è soprattutto filtrazione della realtà.
Gli equilibri ecologici sono rivisti e ricomposti secondo schemi interiori, accumulandosi come un museo sottomarino tra il vivente e il fossile, ricomponendo forme di “flora” e di “fauna” nei loro ritmi fluttuanti di vita in perenne espansione e nell’esplosione di forme sempre rigenerate.

La mia tematica non spazia solo nella natura, ma anche nelle problematiche esistenziali e nelle varie fenomenologie del vivere quotidiano in rapporto al progresso tecnologico, attento osservatore nel raccontarci le competizioni e l’agonismo di massa, le maratone, le corse dei cavalli, le varie situazioni che si creano alla “fermata” del treno alla stazione: ansie degli emigranti, abbracci, emozioni, scene famigliari, saluti, salite e discese. Ricordi che si sovrappongono nella mia mente e che, riportandoli sulla tela, si materializzano donando loro un’anima.
Il diario della vita è come un viaggio, con le sue fermate, i suoi cambi, i suoi incidenti, le sue bellezze. Saliamo sul treno e crediamo che chi ci sta al fianco viaggerà sempre con noi, ma in qualche stazione, qualcuno, sarà costretto a scendere lasciandoci proseguire da soli.
La riuscita di questo viaggio è nell’avere una buona relazione con tutti i passeggeri che incontreremo, e nel dare il meglio di noi stessi. Nel viaggio saliranno altre persone che saranno significative nel nostro viaggio della vita; molti scenderanno e lasceranno un vuoto permanente, altri passeranno inosservati.

Non sapendo in quale stazione noi scenderemo, dobbiamo vivere nel migliore dei modi, amare, perdonare, offrire il meglio di noi, così quando arriverà il nostro momento e il nostro sedile sarà vuoto, lasceremo bei ricordi agli altri passeggeri e potranno scrivere tante pagine nei loro diari di vita.

Le mie opere sono principalmente realizzate in olio su tela e tecnica mista, chine colorate su carta mano, matite e gessi oleati su legni. 

Sono nato a Velluciana di Carpineti (Reggio nell’Emilia.- Italia) il 14 marzo 1943.

Opero in campo artistico dal 1967 partecipando a diverse rassegne nazionali e internazionali, ricevendo oltre settanta primi premi. Dal 1985 mi dedico esclusivamente a mostre, registrando una trentina di esposizioni personali ed una sessantina di esposizioni collettive.